Una stangata durissima, aggravata dall’assenza di segnali in grado di far ben sperare per il prossimo futuro. Questo il giudizio dell’associazione CODICI sull’aggiornamento delle tariffe dell’energia elettrica di Arera, annunciato a mezzo stampa dall’Autorità ed illustrato ieri nel corso di un incontro con le associazioni dei consumatori.
“Arera ha calmierato l’aumento al 59% – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI –, ma quello effettivo, per il mercato tutelato, avrebbe dovuto essere del 97%. Il 40% degli aumenti, pertanto, è stato differito al prossimo trimestre, che diventa un confine temporale. Se entro la fine dell’anno non saranno adottate misure strutturali, a dicembre ci sarà il collasso del sistema. Siamo in una fase di transizione, il nuovo Governo deve insediarsi, ma ciò non giustifica i ritardi nell’adozione di strumenti straordinari in grado di incidere sul mercato energetico. Il dibattito è aperto, il confronto ad esempio sulla distinzione del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas è incessante, ma non si vedono all’orizzonte iniziative concrete. Questo è preoccupante, ancor di più in un momento in cui si registra l’aumento record della bolletta della luce”.
“Sul tavolo è tornata la proposta di prorogare la fine del mercato tutelato – afferma Carmine Laurenzano, esperto del settore Energia di CODICI presente alla riunione di ieri con Arera –, ma a nostro avviso non sono stati toccati dei punti chiave. Ci riferiamo, ad esempio, al pericolo sovraindebitamento che corrono le famiglie, oltre che le imprese. Il peso delle bollette sta diventando sempre più opprimente e sempre più soggetti rischiano il distacco per morosità. Bisogna rivedere il sistema di rateizzazione delle bollette, introdurre nuove forme di sostegno. Non solo. Cosa succede se invece dell’utente, è il gestore a trovarsi in difficoltà? Cosa accade se l’operatore chiude i battenti? Chi tutela il consumatore? Sono questioni che richiedono risposte ed interventi urgenti, perché purtroppo gli scenari futuri sono preoccupanti. Contemporaneamente, misure basilari che potrebbero agevolare l’autoproduzione di energia elettrica non vengono ancora adottate. Pensiamo allo snellimento delle procedure per il rilascio dei provvedimenti riguardanti ad esempio gli impianti fotovoltaici, l’attivazione dello stesso fotovoltaico sulle superfici già cementificate, l’efficientamento energetico e, ancora, la promozione dei gruppi di acquisto solidale e le comunità di autoproduzione energetica, su cui bisogna insistere con maggiore decisione. Tutto questo senza dimenticare le speculazioni in atto. È necessario un maggiore controllo da parte delle Autorità sul mercato e sugli ultraprofitti. È di oggi la notizia dell’avvio di un’istruttoria da parte dell’Antitrust nei confronti di Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale per contestare l’ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas. Entrambe le società erano state sanzionate per lo stesso motivo nel gennaio 2021, ciò nonostante sono continuate ad arrivare segnalazioni da parte degli utenti. Questo per dire che la guerra in Ucraina ha avuto sicuramente un impatto devastante sull’economia, ma da tempo i consumatori devono fare i conti con un settore che troppo spesso li vede danneggiati”.
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